Recupero dell’investimento dei tuoi serramenti
ALe case viste attraverso le telecamere a infrarossi rendono visibili le perdite di calore.
E’ impressionante vedere quanta parte del riscaldamento vada sprecata dalle finestre a causa della mancanza di un’adeguata coibentazione. TUTTO QUESTO PROPRIO PERCHE’ NON SI PENSA CHE IL SERRAMENTO E’ UN INVESTIMENTO CHE CI PORTERA’ A RISPARMIARE MOLTE MIGLIAIA DI EURO.
Grazie a queste telecamere è possibile notare che le finestre assumono un colore rosso intenso, che non soltanto rappresenta il calore che esce ma anche i soldi investiti per generare l’energia in sé per il riscaldamento; energie che l’Italia deve importare ogni anno dall’estero nella misura dell’85% ( dipendenza superiore a quella di qualsiasi altro paese europeo).
Sono decenni che gli esperti hanno dimostrato la convenienza per i singoli, ma ancor più per il Paese del risparmio energetico. Purtroppo è un concetto semplice che non è ancora riuscito a penetrare nella nostra cultura e a tradursi veramente in competenze e in tecniche.
Uno dei motivi per cui le abitazioni a basso consumo energetico sono così rare è il fatto che bastano piccoli errori per vanificare gli sforzi e le migliori intenzioni, questo perché molte delle persone che lavorano alla costruzione o al restauro delle abitazioni, dagli architetti alle maestranze non hanno una formazione specifica per quel che riguarda il risparmio energetico.
È già avvenuto in Alto-Adige, dove tutte le case devono essere costruite per consumare poco, in particolare per il riscaldamento non devono consumare più di 50kw/h ogni anni per ogni metro quadrato, che è pari ad un quinto del consumo di una casa senza accorgimenti. Su scala nazionale risponde a requisiti analoghi in meno di una nuova costruzione su dieci.
Gli errori più comuni nella costruzione o nel restauro di una casa a basso consumo? Le insidie iniziano quando l’edificio ancora è un progetto disegnato da un architetto, a volte ci si basa su criteri estetici o comunque indipendenti dalla questione dell’energia e poi semmai si pensa a isolare, ma questa non è la via giusta. Prima di porre il primo mattone bisognerebbe fare dei calcoli energetici e capire come il calore si distribuisce nell’edificio, tenendo conto che il suo flusso varia nelle diverse ore del giorno e nelle diverse stagioni. Queste informazioni sono fondamentali per capire come orientare l’edificio e dove posizionare le finestre.
In Italia il 40% dell’abitazione è stato costruito negli anni ’60, dopo un ulteriore 20% è stato costruito tra gli anni 80/90 ; durante tutto questo tempo le attenzioni sono state per il consumo energetico praticamente inesistenti, con un piccolo miglioramento ovviamente negli anni successivi.
Pertanto la stragrande maggioranza del patrimonio edilizio italiano che deve essere restaurata ed è una grande occasione per abbattete i nostri consumi energetici. Questo può avvenire naturalmente se si fanno le operazioni adeguate. Infatti uno spazio di appena un millimetro lasciato nel montare un infisso disperde calore come diversi metri quadrati di muro; se il rivestimento termico non è allestito correttamente non si rischia solo di disperdere calore, può avvenire anche che la temperatura del muro negli angoli sia inferiore rispetto al resto della parete, ed è dove si creano condense di umidità e in breve compariranno le muffe.
Una casa a basso consumo è economicamente conveniente solo se richiede una manutenzione minima per molti decenni, senza contare che sostituire delle parti significa consumare nuove materie prime e vanificare gli sforzi di avere un basso impatto sull’ambiente.
Costruire una casa a basso consumo può costare dal 2-10% in più che un edificio tradizionale, su 200,000€ questo significa un incremento di spesa che va da 4,000-20,000€, ma queste spese aggiuntive per una costruzione nuova ad alta efficienza energetica si ammortizzano in 4/5 anni, una ristrutturazione ha i tempi di recupero da 8/10 anni.
Grazie all’organo pubblico CASACLIMA, siamo in grado di certificare il livello dei consumi delle abitazioni nella provincia di Bolzano, ed il suo protocollo è stato adottato dall’agenzia fiorentina per l’energia e si sta diffondendo in tutta Italia. Secondo la direttiva europea entro il 2020 tutte le nuove costruzioni dovranno essere quasi totalmente autonome, cioè consumare tanta energia quanta ne producono grazie a pannelli solari o altre soluzioni tecnologiche.